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M5S, gli eletti non sanno rispondere alle domande sulla Costituzione

Dopo essere scesi dalle terrazze della Camera, gli eletti M5S vengono interrogati sugli articoli della Carta che difendono. Ma non li conoscono

Andrea Tempestini
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I deputati del Movimento Cinque Stelle hanno un merito straordinario: trasformano ogni cosa che fanno in un evento, un fatto nuovo. Sono unici. I recordmen dell'inedito. Sono stati i primi a occupare il tetto di Montecitorio e ad accamparsi per una notte, ma sono soprattutto i primi ad avere organizzato una manifestazione in difesa della Costituzione senza conoscere gli articoli della Costituzione medesima. Il 5? Il 12? «Ehm.... Sparati così non li sa nessuno di noi. Forse solo i professori di Diritto costituzionale», si è giustificato il giovane «cittadino» Luca Frusone, che però sa tutto di F16 perché è in commissione Difesa. E almeno dimostra di conoscere di che parla l'articolo 138, quello da cui è partito il famigerato Constitution day, organizzato dalla pattuglia stellata con banchetti e occupazione della Camera.  Alessandro Di Battista, uno dei duri e puri del Movimento, che non a caso ha deciso di essere uno dei volti di questa protesta contro il ddl di riforma costituzionale e, una volta sceso, si è prestato ai flash e alle tv, deve sfogliare le pagine e leggere, perché «a memoria, non si possono sapere tutti gli articoli». Se lo dice lui che è deputato... Neanche Giuseppe Brescia, collega della commissione Cultura reputa scandaloso aver dimenticato qualche  articolo della Carta. «Peggio sono quei presidenti di commissione che non vengono mai». E se la prende con il Pdl. Alle ragazze che srotolano il mega striscione affisso sulla cima del Palazzo chiediamo del 51, che  parla di uguale accesso, per uomini e donne, agli uffici pubblici e alle cariche elettive. Ma niente da fare: «Bò», è la risposta più frequente. «Siamo qui per altro». E noi che pensavamo ci fosse una manifestazione in difesa dei principi della Costituzione.  In effetti bastava capirlo: nel momento della discesa dal terrazzo di Montecitorio, dopo una giornata da leoni, l'ex capogruppo Roberta Lombardi è arrivata con un plico di libretti bianchi in mano da distribuire ai colleghi: la Costituzione. E giù tutti a fare la foto con il testo in mano. Peccato che pochi di loro lo abbiano davvero studiato prima di sedere in Parlamento. Ma guai dire che sono impreparati. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, pare non abbia gradito le critiche dell'ex magistrato Stefano Dambruoso, oggi deputato di Sc, sul comportamento poco istituzionale del M5S. E lo stesso Di Maio ha mandato a dire alla presidente Boldrini, che pretende un risarcimento danni per la Camera, che l'occupazione non è costata quasi nulla. Insomma, niente critiche, solo meriti. Anche perché bisogna dare atto che, nel magico mondo della casta, i grillini hanno riempito un vuoto: quello della protesta ignorante. E sono perfino riusciti a portare fan in piazza: tutti rigorosamente ignari dei contenuti della Costituzione. Con plauso di Grillo: «Sono fiero di voi».  di Brunella Bolloli

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