Silvio Berlusconi: "Mussolini proprio un dittatore non era..."
E' come il Natale, la Befana, Ferragosto... Un appuntamento fisso sul calendario: poco prima di Natale, Bruno Vespa sforna il suo annuale libro, pronto per i cadeaux natalizi. E Silvio Berlusconi è lì al suo fianco, per una chiacchierata che prende sempre una inevitabile piega politica. Quest'anno, poi, ci sono le elezioni politiche alle porte e dunque le parole del leader di Forza Italia hanno un peso specifico maggiore che in altre occasioni. La parola d'ordine nel partito è "rinnovamento". E su questo, a sorpresa, Berlusconi ha rivelato che in molti in Forza Italia, gli hanno chiesto "di non volersi ricandidare. C'è la forte convinzione che il partito debba rinnovarsi e c'è senso di responsabilità". Alla domanda: quanti?, però, il Cav non ha voluto rispondere. "Adesso volete saper un po' troppo, è una curiosità eccessiva". Il vis a vis con Vespa è stato anche l'occasione per replicare a Salvini, che oggi se n'era uscito negando qualsiasi nuovo incontro col Cav in seguito alla bocciatura da parte di FI alla procedura d'urgenza per l'approvazione della legge che impedisce sconti di pena per i reati più gravi: "Salvini lo voglio incontrare, questo è un tema del quale non mi sono occupato personalmente e dobbiamo parlarne". Inevitabile anche una domanda su Mussolini, dopo la clamorosa profanazione della tomba del Duvce avvenuta nei giorni scorsi: "Mussolini proprio un dittatore non era...Cerco sempre di dare degli appigli ai giornali per attaccarmi..." ha ironizzato. Ma la risposta più interessante, il leader azzurro l'ha data a chi gli chiedeva cosa succederebbe se nessuno dopo il voto dovesse essere in grado di governare: "Escludo nella maniera più assoluta un accordo o una coalizione col Pd" ha ribadito il Cav. "Semmai, si vada avanti con questo governo per consentire una campagna elettorale che però non sia brevissima, direi di almeno tre mesi". E poi votare di nuovo a giugno...