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Matteo Salvini e il dubbio su Paolo Romani, da Forza Italia avvertono: "O accetta o si rompe il centrodestra"

Giulio Bucchi
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Vuoi vedere che Luigi Di Maio riuscirà nel suo intento? La candidatura di Paolo Romani alla presidenza del Senato, vista come fumo negli occhi dal candidato premier del Movimento 5 Stelle, rischia di spezzare i già fragili rapporti tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Il leghista teme che accettando il forzista possano saltare le intese con i grillini, e con esse la strada che conduce a Palazzo Chigi. Di fatto, è spalle al muro: scegliere tra l'M5s e Forza Italia.  Leggi anche: "Salvini troppo spregiudicato...", l'allarme di Gianni Letta Dal centrodestra, è Renato Schifani, che di Palazzo Madama è stato presidente, ad avvisare il segretario leghista: "Salvini deve dar prova di voler essere il leader del centrodestra - sottolinea in un'intervista a Repubblica -. Per tanti anni sono stato al fianco di Berlusconi e l'ho visto compiere a volte passi indietro immolando Fi sull'altare dell'unità dell'alleanza. Questo vuol dire esercitare la leadership". Se Salvini cederà al no di Di Maio, spiega Schifani, il rischio è collassi l'alleanza di centrodestra non solo in Parlamento,  ma pure nelle regioni dove Lega e Forza Italia governano insieme: "Vedremo quel che accadrà già con l'elezione del presidente del Senato. Se giocasse in proprio, certo, si renderebbe protagonista di una rottura che non resterebbe priva di conseguenze. Ma non accadrà".  In assoluto a Schifani convincerebbe più un governo con il Pd alleato-ombra ("Si potrebbe pensare a un suo sostegno. Magari esterno, magari limitato a provvedimenti ben definiti") che con il Movimento 5 Stelle ("Governo su che basi? I nostri programmi sono contrapposti"). E soprattutto, ha un brutto sospetto: "Come mai Di Maio nel bel mezzo di un sabato pomeriggio lancia questa fatwa contro chi è condannato e indagato? Diciamo che qualcosa non torna. Le scelte politiche non si fanno con i veti, una figura di alto profilo istituzionale la si seleziona attraverso criteri di competenza, affidabilità e credibilità. E Paolo Romani soddisfa appieno tutti i requisiti: resta il nostro candidato".

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