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Silvio Berlusconi, la vendetta più crudele: pernacchia al messaggino disperato di Luigi Di Maio

Giulio Bucchi
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Una pernacchia clamorosa per Luigi Di Maio. Mittente: Silvio Berlusconi. Secondo Repubblica, il discorso del leader del Movimento 5 Stelle nasconde dei "non detti" succulenti, sorta di "ultima disperata offerta" al Cavaliere per far nascere il governo. Certo, resta il veto personale su Berlusconi e resta la pregiudiziale su Di Maio premier, ma qualcuno ha notato come sarebbe caduto in realtà il "muro" su Forza Italia, ancora una volta. Soprattutto durante l'incontro con "l'esploratrice" Elisabetta Casellati Di Maio non avrebbe specificato, scrive ancora Repubblica, "se l'apertura a Fi potrebbe spingersi fino alla designazione di ministri di area forzista, figure di alto profilo in qualche modo riconducibili al mondo berlusconiano". Sarebbero spuntati anche dei nomi, in Transatlantico: dal generale Leonardo Gallitelli al presidente dell'Authority sulla concorrenza Antonio Catricalà. La risposta, pubblica, di Berlusconi, però non si è fatta attendere. Ed è stata negativa su tutti i fronti. Miglior vendetta non poteva esserci.

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