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Matteo Salvini, sul servizio militare obbligatorio parla la Difesa: la doccia fredda per il leghista

Gino Coala
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È stata accolta freddamente in ambienti della Difesa l'idea del vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini di ripristinare la leva obbligatoria, individuando in essa un modo in più per la formazione dei giovani. Si pensa che più che altro si sia trattata di una battuta e non di un intento o progetto in fase di studio e appuntamento, peraltro senza coinvolgere - viene fatto rilevare - i diretti interessati in primo luogo, ovvero la Difesa. Viene anche ricordato che solo pochissimi giorni fa il ministro della Difesa Elisabetta Trenta in un'intervista televisiva aveva definito anacronistico l'idea di ritornare ad avere il servizio militare obbligatorio, e questo in considerazione del fatto che le forze armate italiane di oggi sono fatti di "professionisti". Leggi anche: SONDAGGIO - Siete d'accordo con il ritorno del servizio militare obbligatorio? Viene anche fatto rilevare che prim'ancora il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, in un'intervista al Mattino di Padova in occasione di un evento a Vittorio Veneto nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra aveva parlato di forze armate italiane diventate professioniste e «si sono rivelate fra le migliori del mondo. Io ero presente quando la leva è stata sospesa non perchè non fossero bravi i militari di leva, ma perchè non potevano più essere impiegati in operazioni complesse e a rischio, visto che la possibilità di essere impiegati in operazioni deriva anche dall'addestramento e dalla capacità di operare in ambiti internazionali. Potrebbe esistere un nuovo progetto da vedersi come sia momento di formazione a servizi come la Protezione Civile sia come possibilità in futuro di allargare alle forze armate in caso di bisogno. Insomma - diceva Graziano nell'intervista - una nuova forma di riserva che potrebbe anche servire al ringiovanimento delle forze armate e allo sviluppo del Paese». Sottolineando che «sono comunque argomenti da analizzare in profondità»

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