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Pd contestato ai funerali di Genova, Giuseppe De Rita: "Giusto così, e cambiare nome non servirà a nulla"

Giulio Bucchi
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Giusto fischiare gli esponenti del Pd ai funerali di Genova. A parlare, intervistato da Repubblica, il sociologo Giuseppe De Rita, presidente del Censis. "Qualche volta il primo buuu non è del tutto spontaneo ma poi la folla si accoda. È un po' come negli stadi: un ultrà comincia a contestare un giocatore, la curva gli va dietro. E al povero campione spesso non resta che cambiare casacca". Leggi anche: "Hanno chiesto alla polizia di indagare sui funerali". Salvini svela la vergogna del Pd Il clima, insomma, dal 4 marzo e forse anche prima, è quello della contestazione al partito che ha governato l'Italia dal 2013 a oggi, quasi della damnatio memoriae. I sondaggi danno le forze attualmente al potere, M5s e Lega, oltre il 60% di gradimento complessivo, un dato con pochi precedenti nella storia della Repubblica. "Ma questa è la società dell'immediatezza - avverte De Rita - e quello che sembra oggi solido, la luna di miele della maggioranza dei cittadini con questo governo, può finire così come è cominciata. Di Maio e Salvini oggi interpretano il rancore ma la ruota può girare". Leggi anche: "I fischi al Pd ai funerali di Genova? Tutto pilotato" Il guaio è che dall'altra parte il Pd non sembra ancora attrezzato per ritrovare la fiducia degli elettori. D'altronde, se la reazione di molti rappresentanti dem ai fischi di Genova è stata quella del "complotto", difficile immaginare un futuro migliore. Se non si capiscono i propri errori, impossibile ripartire. "Il Pd ne ha di cose da rimproverarsi - conclude lapidario De Rita -. Ma il problema non è fare un partito nuovo, l'hanno già fatto con il Pd e ne pagano ancora le conseguenze. Il problema è come ci si ricollega alla società nell'immediatezza".

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