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Matteo Salvini indagato, il retroscena-bomba sulle elezioni: "Se andiamo a votare, mi prendo l'Italia"

Gino Coala
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La bomba dell'indagine a carico di Matteo Salvini da parte della procura di Agrigento per il divieto di sbarco della nave Diciotti è esplosa mentre il ministro dell'Interno era a Pinzolo, in una sorta di vacanza elettorale immerso dal popolo leghista che lo aspettava per un comizio in serata. Comizio che c'è stato, così come un confronto adrenalinico con ministri e sottosegretari del Carroccio presenti al fianco del segretario federale. Leggi anche: Salvini, il retroscena sul terrore di Di Maio: "Ora basta, i miei non li tengo più" Ed è in un retroscena di Repubblica che si racconta come Salvini abbia reagito alla notizia delle indagini, tirando dritto verso scenari ancora tutti da scoprire: "Ci metto un attimo a portare tutti a elezioni e diventare presidente del Consiglio". Mentre il ministro dell'Interno digita nervoso sull'iPhone e risponde a tutti, non sta fermo un attimo: "Non mi ferma un procuratore, gli italiani sono con me". Leggi anche: La reazione furiosa contro il magistrato che indaga Salvini: "Se vuoi fare politica, candidati col Pd" Gli attacchi che seguiranno sul palco in Trentino sono tutti diretti a chi lo indaga, il sospetto che ci sia tanto di politico e ben poco di concreto nelle accuse del magistrato c'è tutto, Salvini non deve far altro che evidenziarlo. Ma il risvolto politico riguarda anche il governo, quel che sarà dopo questo ennesimo colpo subìto e rilanciato anche con la soluzione della crisi della nave Diciotti. Il pensiero va subito agli alleati grillini, preoccupati che da tutta questa faccenda ne possano uscire più indeboliti di quanto già non lo fossero: "Se andiamo a votare - avrebbe confidato Salvini ai fedelissimi - mi prendo l'Italia".

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