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Giancarlo Giorgetti: "Se il 5 settembre sentenza sfavorevole, la Lega chiude, siamo senza soldi"

Giulio Bucchi
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"Siamo finiti, la Lega chiude". Non usa giri di parole Giancarlo Giorgetti, che alla festa del Fatto a Marina di Pietrasanta (Lucca) evoca una data cruciale per il futuro del Carroccio e del centrodestra: "Se il prossimo 5 settembre il Tribunale del riesame deciderà di requisire tutti i futuri proventi che affluiscono nelle casse della Lega, e che sostanzialmente sono i versamenti dei parlamentari e dei consiglieri, allora il partito non potrà più esistere perché non avrà più soldi". "I soldi che avevamo sono stati presi dalla magistratura - ha proseguito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio -, quindi noi non abbiamo più niente, in questo momento". In caso di sentenza sfavorevole, il Corriere della Sera affacciava l'ipotesi di un nuovo soggetto politico allo studio di Matteo Salvini, un partito unico del centrodestra. Leggi anche: La mossa a tenaglia dei pm, Bechis svela la vergogna contro Salvini

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