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Luigi Di Maio, colpo mortale a Giovanni Tria: lo scippo a Palazzo Chigi, su cosa mette le mani il M5s

Giulio Bucchi
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Il ministro dell'Economia Giovanni Tria sempre più isolato, il Ministero del Tesoro sempre più svuotato. Dopo il durissimo confronto di giovedì sera sul Def con deficit al 2,4%, con il titolare di via XX Settembre a un passo dalle dimissioni, secondo Repubblica arriva ora il nuovo colpo mortale alla credibilità dello stesso Tria è la decisione, annunciata dal suo viceministro Laura Castelli, grillina e "randello di Luigi Di Maio nel Mef", di "spostare la cabina di regia della spesa a Palazzo Chigi per dare più forza agli investimenti". Uno scippo bello e buono, insomma, un commissariamento di Tria ad opera di Di Maio e Matteo Salvini, vicepremier, e in seconda battuta del premier Giuseppe Conte, sempre molto defilato e poco incisivo sulla questiona manovra, anche nella sua "evanescente" intervistona al Corriere della Sera. Leggi anche: "Questa manovra è una boiata, ora godiamoci il disastro" Lo spostamento della cabina di regia è da inquadrare anche nei "trabocchetti" e nella scarsa fiducia nei tecnici del Tesoro denunciati anche in tv da Di Maio. "Il Ragioniere generale, Daniele Franco, l'ho visto una volta sola e non posso dire se mi fido o non mi fido - ha detto il leader grillino a Maria Latella, in un'intervista su Sky Tg24 - ma all'Economia ho trovato trabocchetti e insidie di funzionari che invece di fare il loro dovere fanno gli interessi dei vecchi partiti". Ovviamente, la partita sulle voci di spesa è di primaria importanza soprattutto per i grillini. Di Maio conta di diventare di fatto il referente per tutte le decisioni sugli investimenti dei ministeri.

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