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Reddito di cittadinanza, Giovanni Tria: "Piano della Finanza per evitare diventi incentivo al lavoro sommerso"

Matteo Legnani
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La paura più grande, per la credibilità del governo, non è che la gente prenda il reddito di cittadinanza per poi stare sul divano a grattare la pancia. Lo scenario, di per sè raccapricciante e tante volte evocato soprattutto da Forza Italia, ne cela un altro peggiore: quello di chi continuerà a lavorare in nero e in più, risultando ufficialmente disoccupato, si prenderà anche i 780 euro mensili del reddito di cittadinanza. Che diventerebbe così una sorta di bonus, una vera e propria forma di arricchimento per i "furbetti". Perchè ciò non avvenga, il ministro dell'Economia Giovanni Tria annuncia "un piano specifico di controllo affidato alla Guardia di Finanza per evitare il rischio che la misura si tramuti in un incentivo al lavoro sommerso". Un piano, tuttavia, di complessissima e praticamente impossibile realizzazione, visto che per essere efficace dovrebbe prevedere interventi a tappeto e controlli incrociati con l'impiego a tempo pieno di migliaia di effettivi delle Fiamme Gialle. Leggi anche: Vittorio Feltri, il reddito di cittadinanza un peccato mortale per Matteo Salvini

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