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Legittima difesa, ecco il nuovo testo: quando si può sparare, basta "un grave turbamento"

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Davide Locano
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Il disegno di legge sulla riforma della legittima difesa sarà in Aula, al Senato, da martedì 23 ottobre. Lo ha deciso la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. Il relatore del provvedimento, il leghista Andrea Ostellari, che è anche presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, ha depositato infatti il testo base, che unifica le varie proposte depositate finora. L'articolato allarga le maglie della legittima difesa, che è sempre presunta, anche se chi si introduce «nell'abitazione altrui» non mostra un'arma in mano. È sufficiente che minacci di utilizzarla, l'arma, visto che la riforma considera rilevante il «grave turbamento» - causato dalla «situazione di pericolo in atto» - di chi subisce l'aggressione. Leggi anche: "Quando è giusto sparare", la legge di Giulia Bongiorno Tuttavia nell'impianto normativo resta, seppure sempre presunto, il principio della proporzionalità. Così come il successivo procedimento penale a carico di chi si difende. A completare il quadro, l'aumento delle pene per i ladri, che prevedono fino a sei anni di carcere per la violazione di domicilio e fino a sette per il furto. Modifiche che non sono stati sufficienti a trascinare dalla parte della maggioranza Forza Italia, che accusa Lega e M5S di aver «partorito un topolino». «Il testo base sulla legittima difesa è lontano anni luce da quanto i cittadini attendevano. Il peso imbarazzante e determinante del Movimento 5 Stelle ha prevalso, schiacciando i diritti di chi si difende dopo essere stato aggredito e continuerà ad essere ingiustamente trascinato in Tribunale», accusano gli azzurri Enrico Costa e Francesco Paolo Sisto. Parole che anticipano l'opposizione forzista, in Aula, al disegno di legge: « Forza Italia non si arrende a tali mediazioni contronatura e si batterà per una chiara ed efficace affermazione del diritto di difesa». (T.M.)

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