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Giancarlo Giorgetti e Stefano Buffagni pontieri tra il governo e Lega e M5S

Matteo Legnani
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La nota di aggiornamento al Def è passata senza patemi sia alla Camera sia al Senato, segno che la maggioranza è compatta e tiene nonostante le "botte" che alla sua manovra stanno arrivando dalla Ue e dai mercati, con la Borsa di Milano che negli ultimi giorni ha chiuso ripetutamente in rosso e lo spread che si è arrampicato ben sopra quota 300. Uno scenario che ha provocato un accenno di contestazione al leader Salvini da una parte minoritaria della Lega e che nei 5 Stelle ha portato più di un rimbrotto verso Luigi Di Maio: "E' da tempo che io, e non solo io, dico che dobbiamo abbassare i toni e dialogare di più" ha detto il portavoce grillino Emilio Carelli ripreso dal Corsera. Una scena che non è passata inosservata è stato l'incontro, l'abbraccio e la lunga chaicchierata di ieri alla buvette di Montecitorio tra Giancarlo Giorgetti e il grillino Stefano Buffagni. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è l'uomo al quale l'ala più morbida del Carroccio guarda perchè i toni del governo nei confronti di Europa e mercati si abbassino. E Buffagni il suo "omologo" nel M5S. Saranno loro, in queste difficili settimane che attendono il governo, a fare da pontieri tra Palazzo Chigi, Bruxelles, Francoforte e Quirinale, tentando di ridurre gli eccessi dei rispettivi movimenti. Per approfondire leggi anche: Giorgetti e l'incontro con Draghi: le voci sul piano per fermare le follie M5S

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