Sorpresa nei sondaggi, Silvio Berlusconi recupera e supera anche Beppe Grillo
Guai a darlo per finito. Silvio Berlusconi è sempre lì, sulla scena. Anche se ultimamente si fa vedere poco, l' elettorato continua a considerarlo un protagonista. Nell' ultimo sondaggio pubblicato da Repubblica, il Cavaliere si toglie un piccolo sfizio. Quello di superare Beppe Grillo nel gradimento degli intervistati. Il presidente di Forza Italia è al 30 per cento, il fondatore del Movimento 5 Stelle al 26. Nel giro di un mese le parti si sono invertite. A Settembre l' ex comico era avanti, con il 32 per cento, l' ex premier dietro, con il 29. In cima alla classifica, irraggiungibile, c' è Matteo Salvini, che gode del sostegno del 60 per cento del campione. In coda c' è Matteo Renzi (24), superato da Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti, Marco Minniti e addirittura da Maurizio Martina. Nella classifica dei partiti, guidata da una Lega che viaggia sopra il 30 per cento, un piccolo rimbalzo lo mette a segno anche Forza Italia, che passa dall' 8,7 al 9,4. E si riavvicina alla soglia psicologica del dieci, sotto la quale era tragicamente franata da quando l' alleato leghista ha preso il sopravvento. L' ambizione ora non è quella di tornare il partito egemone del centrodestra, perché Berlusconi è un uomo concreto e sa che lo scarto che lo separa dal Carroccio non è rimontabile. Però ritornare a far vivere la coalizione, questo sì, è un obiettivo plausibile. Parlando alla conferenza dei coordinatori regionali azzurri, qualche giorno fa, Silvio ha annunciato che si farà carico di questa battaglia: scardinare la maggioranza gialloverde facendo in modo che la Lega ritorni nella sua collocazione abituale. D' altronde i risultati continuano a sorridere al centrodestra. Le Provinciali sono state un successo. Se n' è parlato poco in quanto elezioni di secondo livello. Non ha partecipato il corpo elettorale, ma sindaci e consiglieri comunali. L' ex Polo, anche grazie al contributo delle liste civiche, ha eletto 20 presidenti di Provincia su 46, conquistando quindici nuovi enti e andando a espugnare roccaforti tradizionalmente fedeli alla sinistra. CONTRO LA MANOVRA - Perciò, ha assicurato Berlusconi ai suoi, Forza Italia farà di tutto per mettere in evidenza le contraddizioni di «un' alleanza contro natura». Anche facendo opposizione «non convenzionale», come quella dei grillini nella scorsa legislatura. È successo proprio l' altro giorno durante il question time. Approfittando della diretta televisiva, i deputati azzurri hanno inalberato cartelli con la scritta «Sì Tav, ladri di futuro». Ma nei programmi berlusconiani non ci sono solo flashmob e proteste scapigliate, il Cavaliere vuole riportare la sua gente in piazza. Convocandola davanti a Montecitorio o a Palazzo Chigi per protestare contro la manovra economica. IL CONTRATTO - Che le cose non vadano bene, nell' alleanza gialloverde, è chiaro a tutti. Difficile che, come dice Salvini, questo esecutivo possa durare cinque anni. Nonostante la firma del contratto di governo, ogni giorno c' è un braccio di ferro nuovo. Una volta è sul decreto sicurezza, una volta sul condono, una volta su Ischia. E ora c' è un nuovo focolaio già innescato, al Senato, sul disegno di legge anti-corruzione, in cui i grillini vogliono inserire una riforma della prescrizione che fermi la decorrenza dei termini dopo il giudizio di primo grado. Una "misura da manettari" che fa orrore al Cav e che non piace neanche ai leghisti. Dicono che sia solo una provocazione pentastellata per indurre l' alleato a ritirare i numerosi emendamenti presentati. Sarà. Però è indice del clima che si respira nell' ambiente. Dove si va avanti con forzature e strappi. di Salvatore Dama