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Erika Stefani, furia contro il M5s sulla prescrizione. Il retroscena di Augusto Minzolini

Cristina Agostini
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"E' una follia, una pura follia". A Palazzo Madama il clima è tesissimo. Il ministro leghista per gli Affari regionali, Erika Stefani, è furibonda, scrive Augusto Minzolini su il Giornale, per la proposta del Movimento 5 stelle di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Leggi anche: Sondaggio horror per il governo: "Il punto più basso da maggio". Mentana, tutti a casa? "Se un amministratore è condannato in primo grado ed è sospeso per la Severino, viene sospeso a vita visto che non c' è un limite temporale per la celebrazione dell' appello?!". Anche il sottosegretario al ministero dell'Economia, Massimo Garavaglia, in modo sarcastico, attacca l'ultima trovata grillina: "È una cosa da ridere: mi chiedo se un processo dura 80 anni chi paga l'avvocato? Ma un po' di buonsenso, no...?". Insomma, nella Lega il clima è questo. Il capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia, Luca Paolini, riporta Minzolini, si sfoga con una deputata grillina, Piera Aiello. "Ci avete dato uno schiaffo in faccia senza un perché. Questo intervento sulla prescrizione, coniugato con la legge Severino, dà al giudice gli strumenti per tenerti fuori dalla politica il tempo che vuole. Questa è la strada giusta per andare a votare a febbraio, prima delle Europee". E la pentastellata gli dà ragione: "E' che i miei compagni di movimento sono arrivati al governo senza essere ancora maturi per il governo".

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