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Matteo Salvini zittisce Luigi Di Maio: "Minimizzo sulle inchieste? Mi fa cadere le braccia"

Davide Locano
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Il M5s in crisi di consenso si aggrappa ai magistrati. Luigi Di Maio, in un attacco senza precedenti, si è rivolto a Matteo Salvini chiedendogli di "non minimizzare" l'inchiesta sul tesoriere, Giulio Centemero. A stretto giro di posta, diversi pentastellati hanno aperto il fuoco contro la Lega (la stessa Lega, per inciso, che ha difeso Di Maio sulla vicenda del lavoro in nero nell'azienda di famiglia). L'operazione politica è evidente: i pentastellati, sempre più staccati dal Carroccio nei sondaggi, puntano il dito contro l'alleato nella speranza di apparire integerrimi, quelli della barzelletta scandita su tre sillabe: "O-ne-stà, o-ne-stà". Leggi anche: Salvini in Israele, perché trema il Cav: cosa c'è dietro al viaggio Se inizialmente la Lega si era trincerata dietro il "no comment" di Molinari, ora arriva la risposta del diretto interessato. "Non minimizzo, chiedo solo che i magistrati facciano in fretta. Stanno cercando milioni di euro che non ci sono, sono assolutamente sereno", ha detto il ministro dell'Interno in conferenza stampa da Gerusalemme. E ancora, Salvini ha aggiunto: "Non evado dalla risposta. Ma sicuramente quando tocchi con mano uno degli ultimi confini armati (quello tra Libano e Israele, ndr), quando torni alle cose italiane a volte ti cadono le braccia". Parole chiare, insomma, quelle rivolte da Salvini a Di Maio, un alleato sempre più lontano e che fa "cadere le braccia". Le crepe, nel governo, sembrano farsi sempre più profonde.

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