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Luigi Di Maio trema, quale Ministero vuole Matteo Salvini: rimpasto e fine del governo?

Giulio Bucchi
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Quando si parla di rimpasto, "vale tutto". Ma il retroscena di Repubblica sulle manovre dentro il governo (ufficialmente smentite, dopo l'incauta ammissione del premier Giuseppe Conte) punta i fari su una partita tutta politica tra Lega e M5s. Su una cosa sono tutti concordi: Danilo Toninelli non può restare ministro delle Infrastrutture. Il suo operato, funestato dal disastro del ponte Morandi a Genova, è stato un disastro sul fronte dei contenuti e della comunicazione.  Leggi anche: Rischiano anche due ministri della Lega. Il piano drastico di Matteo Salvini Lo stesso Di Maio, compagno di partito di Toninelli, preme per defenestrarlo e al suo posto, scrive Il Giornale, vorrebbe piazzare il suo fedelissimo e più affidabile Riccardo Fraccaro, oggi ministro per i Rapporti con il Parlamento. Ma secondo Repubblica sul tavolo Salvini vuole calare il suo asso. Da tempo la Lega chiede "un ministero economico di peso", ma non in conflitto costante con l'Ue come quelli di Giovanni Tria o di Paolo Savona. Al Carroccio interessano le Infrastrutture, vero snodo vitale per la vita produttiva dell'Italia, "con 2 miliardi da spendere immediatamente, oltre al contratto di programma di Anas ed Rfi ed al rinnovo del parco trasporti degli enti locali". Di Maio lo sa, il ministero di Toninelli non è una "bandierina" e difficilmente lascerà via libera alle ambizioni di Salvini: se rimpasto sarà non sarà indolore, e potrebbe finire malissimo.

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