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Decreto sicurezza, agenti della Digos all'anagrafe di Palermo: verifiche sulle residenze agli stranieri

Gino Coala
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Il giorno dopo lo scontro tra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sul decreto Sicurezza, "alcuni agenti della Digos si sono presentati negli uffici dell'Anagrafe palermitani", rivelano alcune fonti del Comune. Orlando era stato il primo sindaco a minacciare la sospensione del decreto che di fatto nega l'iscrizione nei registri dell'anagrafe anche dei richiedenti asilo. Per questo gli agenti avrebbero verificato come si stessero comportando i dipendenti comunali siciliani. Ma la Questura smentisce la notizia: nessun agente della Digos "ha fatto accesso all'ufficio anagrafe del Comune in data odierna", nessuno si è presentato "per assumere informazioni sulle procedure, inerenti i richiedenti asilo, adottate da quell'ufficio". Leggi anche: Decreto sicurezza, la bomba dell'esperto su Salvini e i sindaci: "Perché il ministro non ha certi poteri" "Hanno chiesto cosa accade quando vogliamo regolarizzare la posizione di un richiedente asilo e quali sono le procedure che stiamo seguendo", spiegavano le fonti. A Palermo nelle ultime ore sono state presentate dieci richieste da parte di extracomunitari, con il primo appuntamento per le verifiche del fascicolo fissate per il prossimo 28 gennaio. Ad avanzare le richieste sono stati immigrati originari del Bangladesh e del Ghana. I dipendenti stanno continuando a raccogliere le richieste, in attesa che la vicenda venga chiarita: "Cerchiamo di capire cosa succederà dopo le parole del sindaco Orlando e le dichiarazioni di Salvini".

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