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Luca Zaia avverte Matteo Salvini: "Immigrazione, la prova del nove. Occhio al golpe"

Davide Locano
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Presidente Luca Zaia, sembra che sui migranti il contratto scricchioli un pochino... «Rousseau, che non è la piattaforma dei grillini, è stato il padre della rivoluzione francese. Ha scritto il "contratto sociale", un tomo fondamentale e ispiratore della democrazia moderna. Dice che il popolo delega i governanti a rappresentarlo e quando questi ultimi non lo rappresentano più, lo stesso popolo leva loro la delega...». È una minaccia? «Voglio solo dire che il 4 marzo gli elettori hanno tolto la delega ai precedenti governanti e l' hanno data a noi. Gridano vendetta gli sventolatori di Costituzione e di tricolori: urlano ai quattro venti che il governo non deve fare quello che deve fare. Così non rispettano il popolo». Si sa: la sinistra, ma non solo, sta dalla parte dei migranti. «Ma qua non è più un problema di immigrazione. Il tema è se il popolo deve essere una comparsa della vita politica o un protagonista. Vorrei, a tal proposito ricordare, che non siamo ancora in dittatura... Fino a prova contraria la sovranità appartiene al popolo, giusto?». Ma voi leghisti rompete i vecchi schemi. «Questo fastidio che si respira nei nostri confronti, la lotta contro Salvini e la Lega è il Gattopardo che non vuole rassegnarsi al fatto che un certo mondo è finito. Ci dicono razzisti, non umani... Però bisogna intendersi. Dobbiamo capire a quale livello del processo vogliamo affrontare l' immigrazione. Se vogliamo affrontarlo sulla spiaggia di Lampedusa, dopo che la schiavitù e la negazione dei diritti umani hanno trionfato...». Un po' tardi... «Già, oppure seguiamo Salvini che invece, nella filiera dell' immigrazione, prova a risolvere il problema nel continente africano, combattendo la tratta delle persone». Per ora ha funzionato: gli sbarchi sono crollati. «Questo perché la comunicazione che arriva in Africa, prima con Renzi e il Pd era quella delle "porte aperte", adesso invece il messaggio è: se spendete mille dollari per un posto in un barcone, sono soldi buttati... Non c' è più la certezza di arrivare in Italia. La vogliamo capire o no che soltanto così si fa male ai trafficanti? Il drastico calo degli arrivi ha pure evitato parecchi morti in mare. L'operazione Triton è quella che ha portato al più grande numero di vittime nella storia del Mediterraneo». Eppure la Ue cede ancora alle Ong... «Accettare di spartirsi i migranti è un gran favore all' Europa, che non sta facendo niente dal punto di vista umanitario e politico. Sarebbe il massimo revocarle il Nobel per la pace». Ha ceduto anche Conte «Mi spiace che il presidente del Consiglio abbia preso iniziative in libertà, senza consultare nessuno. Conte, che è persona di equilibro non può non sapere che la forma è anche sostanza. In questo momento che il pulviscolo politico diventa un macigno abbiamo mostrato il fianco per una cosa evitabile...». Dai sondaggi la gente sta con Salvini. «La fiducia in Matteo è pragmatica. Il ministro ha un progetto? Lasciamolo che lo applichi come il popolo ha chiesto». Lei che è ritenuto moderato, come si sente quando dicono che la Lega è razzista? «Sono iscritto alla Lega dagli anni dell' università, non ho mai visto il partito venir meno al concetto di solidarietà. Governo il Veneto dove uno su 5 fa volontariato. È la prima regione in Italia per integrazione, 511mila immigrati, l' 11% della popolazione. Sono qua da 8 anni, se fosse vero che siamo razzisti o che ghettizziamo, non avremmo questi numeri, no? Ho esordito alla presidenza della Provincia di Treviso, 1998, con gli intelletuali che avevano stilato un manifesto contro di me: non volevano un barbaro come Zaia. Gente autorevole, che oggi è tutta lì a sostenermi». Linea dura, insomma. «Matteo deve andare avanti. E ci vuole più rispetto per i cittadini che hanno scelto un programma». Ci sono però sbandamenti nella maggioranza. «Li ho già visti in passato. Bisogna intervenire subito in maniera serena e rispettosa... Si inizia sempre così per poi distruggere tutto. Oggi si rischia di distruggere un sogno, quello che i cittadini che hanno votato». Il governo allora rischia «È la prova del nove per la sua tenuta. Chi molla adesso dovrà rendere conto ai cittadini. Salvini non dovrà spostarsi di un millimetro. La madre di tutte le battaglie è questa, insieme all' autonomia». A proposito, passerà l'autonomia? «È nel contratto e Di Maio, per ben due volte, si è speso in favore della riforma. Se non passa vuol dire che in M5S comandano i De Falco e non Di Maio». Ce la farà Salvini? «Se il popolo è ancora protagonista Matteo è sulla strada giusta. Se invece vogliamo far tornare il popolo comparsa allora non serve più andare a votare. Sarebbe un golpe». di Giuliano Zulin

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