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Sea Watch, il terrificante sospetto del deputato FdI Rampelli: "Da dove arrivano i soldi alla Ong"

Matteo Legnani
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Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia, ha annunciato una interrogazione ai ministri dell'Interno (Matteo Salvini) e della Giustizia (Alfonso Bonafede) sulla vicenda della nave Sea Watch 3 e in particolare per sapere chi c'è dietro la Ong tedesca che si serve dell'imbarcazione battente bandiera olandese per recuperare migranti in mare. "La Sea Watch, sedicente organizzazione umanitaria, non risponde ai necessari requisiti di trasparenza che dovrebbe avere chiunque operi nel volontariato, se così si può chiamare una struttura che ‘macina' 130mila euro al mese di costi. Sul sito internet della Sea Watch manca addirittura lo statuto. Ribadiamo la necessità di conoscere l'organigramma della Sea Watch che oggi tramite l'avvocato Gamberini ha depositato alla procura una diffida alla Capitaneria di Porto e alla prefettura per minori" attacca Rampelli. "Troviamo quanto meno bizzarro che istituzioni della Repubblica possano essere messe sotto accusa da legali di organizzazioni non governative prive di un organigramma e di uno Statuto pubblici, con nomi e cognomi anche dei finanziatori". Poi il deputato meloniano si pone tre interrogativi-chiave, che sono fin qui passati sotto traccia: "E se parte degli introiti provenissero dalla grande finanza? Se fossero una quota delle estorsioni effettuate dai trafficanti di uomini a danno dei disperati? Se fosse coinvolto qualche Stato straniero? Su questa vicenda è necessaria chiarezza". Non fa il nome, ma i riferimenti di Rampelli appaiono piuttosto evidenti. Leggi anche: Immigrazione, il generale Santo: "Azione militare contro gli sbarchi"

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