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Alessandro Di Battista, una fine ingloriosa? Il piano di Luigi Di Maio per liberarsene

Cristina Agostini
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La questione Maduro sta creando tensione tra il Movimento 5 stelle e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi che, insieme a Sergio Mattarella, sta facendo l'impossibile per cercare di tenere l'Italia il più vicino all'Europa. Compito non facile visto che l'ala chavista dei grillini ha già stilato un lungo e articolato "elenco dei rimproveri" nei confronti del capo della Farnesina. Leggi anche: Conte fa lo scudo umano per salvare il governo Il M5s si aspetta che in aula il ministro degli Esteri rilanci la posizione neutrale dell'Italia che, in attesa degli eventi, non dovrà riconoscere Guaidò. E, secondo quanto riporta il Messaggero in un retroscena, anche Giuseppe Conte non dovrà esprimersi. Niente endorsement, dunque, come dettano Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano. Proprio Di Battista nei piani del M5s sostituirà Moavero agli Esteri. Lo scopo è appunto quello di tenere Dibba nel governo anche dopo le elezioni di maggio. Mentre Luigi Di Maio lo vorrebbe commissario europeo. Sarebbe lui l'uomo giusto da mandare a Bruxelles con il compito di far valere le ragioni del Movimento 5 stelle che difficilmente dopo le elezioni europee avrà peso in Europa.  Contrario il Quirinale che appunto sostiene Moavero e non vuole vedere l'Italia isolata sul caso Venezuela. Un ruolo in questo senso lo giocherà il premier Conte che dovrà mediare. Di sicuro, la volontà di Di Maio di spedire Di Battista alla Commissione dà la cifra della situazione politica: ammesso e non concesso che il governo riesca a restare in piedi, il capo politico pare proprio non volere Dibba tra i piedi. Troppe sparate, troppe gaffe, troppi casi "diplomatici": meglio spedirlo in Europa. 

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