Sondaggio, la fine atroce del M5s: fino a dove è precipitato Luigi Di Maio
Alla Casaleggio Associati dev'essere in corso un tafazziano atto di auto-sabotaggio. Non si spiega, altrimenti, la sciagurata strategia pentastellata di continuare a parlare o straparlare di Matteo Salvini. I dati sono eloquenti: più gli esponenti grillini tirano in ballo il ministro dell' Interno, e più questi - a differenza dell' alleato di governo - sale nei sondaggi. L' ultimo è quello di Swg per il TgLa7 di Enrico Mentana, uscito ieri sera. I dati certificano l' inarrestabile discesa del Movimento Cinque Stelle, che perde un altro 1,2% e arriva al 22,1. Il Pd, a questo punto, non è poi così distante, visto che recupera l' 1,1% e tocca il 18,6. Tiene, al contrario, la Lega, data al 33,5% (-0,3%). Considerando la crescita di Forza Italia (9%, +0,5) e il 4,5 di Fdi (-0,1), il centrodestra unito arriva quindi al 47%. Quella dei pentastellati nei confronti di Salvini, dicevamo, è una vera e propria ossessione. Il capolavoro degli ultimi giorni è stato quello di discutere ininterrottamente del "caso Diciotti" che i grillini, in modo tragicomico, hanno trasformato nel "caos Diciotti", finendo per litigare tra loro e dividere l' elettorato. Il capo comico Beppe Grillo ha sbertucciato il quesito referendario pubblicato sulla piattaforma Rousseau. Virginia Raggi, Chiara Appendino e Filippo Nogarin, sindaci di Roma, Torino e Livorno, hanno dichiarato pubblicamente che Salvini deve farsi processare. Ne è seguita la nuova ridda di dichiarazioni della fronda giustizialista e di quella contraria a mandare il leghista davanti al giudice. Leggi anche: Profezia-Sallusti: il prezzo altissimo che Salvini pagherà a Di Maio ENTUSIASMO Mentre i pentastellati si prendono a cazzotti, il ministro dell' Interno gira la Sardegna tra l' entusiasmo dei cittadini per tirare la volata al candidato di centrodestra Christian Solinas. «Io i barconi li rimando indietro uno per uno, prima gli italiani e i sardi, poi viene il resto del mondo», ha detto in mattinata il vicepremier leghista in piazza a Ozieri, in provincia di Sassari. Sono seguiti applausi scroscianti. «Ma i problemi del Paese e dell' isola sono anche altri, c' è bisogno di infrastrutture, andremo a riaprire una parte degli ospedali che la Sinistra ha chiuso», ha detto. «Poi ci sono strade e ferrovie da sistemare. Non si possono dare milioni di euro ai privati che poi impongono prezzi fuori di testa per i traghetti. E servono più aerei per chi vuole lavorare fuori dall' isola». «Non promettiamo miracoli», è andato avanti il ministro, «ma la concretezza della Lega arriverà anche qui. Il voto di domenica è fondamentale perché è la Regione che gestisce scuole, strade, case popolari, i contributi agli agricoltori e ai pescatori. Conto in un voto di orgoglio da parte di questo popolo straordinario, che ha una sua bandiera e una sua lingua». IL PROGRAMMA Poi Salvini ha parlato della questione dei pastori sardi alle prese col crollo del prezzo del latte ovino. «Stiamo lavorando giorno e notte per risolvere il problema. Le posizioni tra gli allevatori e gli industriali», ha annunciato, «sono più vicine rispetto a qualche giorno fa e continueremo a lavorare finché non troveremo una soluzione». Nel tardo pomeriggio il leader della Lega, a margine del comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza, ha incontrato in prefettura a Sassari una delegazione di allevatori. Domani, alle 20, Salvini sarà a Carbonia per un dibattito pubblico. Giovedì mattina farà tappa a Iglesias, poi a Domusnovas e ad Assemini. Alle 18 sarà a Cagliari in piazza del Carmine per la chiusura ufficiale della campagna elettorale. La mattina seguente incontrerà i cittadini al mercato di San Gavino Monreale. Non si erano mai viste sull' isola folle simili per la visita di un leader politico. Il leghista sta spingendo sull' acceleratore per assestare un nuovo colpo ai grillini dopo il trionfo in Abruzzo. In Sardegna, un anno fa, i 5 Stelle avevano fatto cappotto nei colleghi uninominali. L' impressione è che domenica i rapporti di forza saranno decisamente diversi. di Alessandro Gonzato