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Luigi Di Maio, l'ordine ai ministri 5 stelle: il dossier autonomia deve finire nel dimenticatoio

Cristina Agostini
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Con una battuta in napoletano Luigi Di Maio ha dato ordine ai ministri del Movimento 5 stelle di mettere l'autonomia nel dimenticatoio: "L'Autonomia? Portatela e int'a scurdata". Ergo, la pratica si può anche trattare pubblicamente ma poi deve essere dimenticata. Almeno fino alle elezioni europee e dopo si vedrà. Leggi anche: Mattarella, dal Quirinale filtra una voce angosciante. "Con la crisi di governo...", il tragico cambio di linea Insomma, riporta il Messaggero in un retroscena, la squadra pentastellata al governo è pronta a fare la guerra a Matteo Salvini ma senza scontri frontali, con calma. "Ora è il momento dell'ammuina", dicono. Ed ecco che Giulia Grillo, ministro della Salute, ha messo in agenda l'accordo Stato-Regioni sulla sanità. Un patto - che prevede 9,5 miliardi nel triennio 2019-2021 - definito "prioritario". E soltanto dopo sarà analizzata la bozza-Stefani, con le correzioni. E pure Danilo Toninelli alle infrastrutture fa resistenza passiva. "Sull'autonomia l'attività cerebrale del governo è piatta", riferiscono fonti grilline. E lo stesso Di Maio ci va pianissimo con quella che potrebbe essere "uno spacca Italia", secondo quanto ha lui stesso detto. Della stessa idea Barbara Lezzi, che ha la delega al Sud.  Intanto Salvini è molto nervoso nonché sotto pressione per le richieste insistenti dei governatori Attilio Fontana e Luca Zaia. Il suo intento è di far approvare al consiglio dei ministri il via libera a Giuseppe Conte per iniziare a trattare con le tre regioni interessate e scavalcando così i Cinque Stelle.  

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