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Silvio Berlusconi, bomba di Dagospia: si "mangiano" Forza Italia. Il nuovo partito da 20% che cancella il Cav

Giulio Bucchi
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Il futuro di Forza Italia è oggi più che mai legato a Silvio Berlusconi e alle sue condizioni di salute. Il Cavaliere non è grave e tornerà a breve a fare politica, ma è chiaro che il malore e l'operazione d'urgenza al San Raffaele conferma come quello che fino a un anno e mezzo fa era il primo partito del centrodestra italiano abbia bisogno, al più presto, di prospettive solide e durature. Non serve un nuovo leader, serve un nuovo progetto complessivo. Leggi anche: "Cosa succederà se punteranno sulla Carfagna". La bomba (di fango?) di Travaglio Per questo Dagospia torna a rivelare le trame sotterranee di Urbano Cairo, editore di La7 (e del Corriere della Sera), sempre più intento ad "allacciare una rete che potrebbe essere pronta per le prossime politiche", anche in caso di voto anticipato tra non troppi mesi. Un tentativo che si inserisce in movimenti più ampi di "settori dell'industria, della banche, della pubblica amministrazione" per dar vita, dopo le Europee, a "un contenitore (Italia Liberale) in cui far confluire Forza Italia e tutte le sigle politiche - e anche associative - neocentriste e naturalmente quel pezzo di sinistra moderata che non ama Zingaretti e nemmeno Renzi". Dettaglio succulento fornito dal sito fondato da Roberto D'Agostino: questo nuovo soggetto politico "dovrebbe essere guidato da un triumvirato di uomini non provenienti dalla politica, uno per il Nord, uno per il Centro, uno per il Sud". Ambizioso il punto di arrivo (e di partenza): un partito in grado di valere tra il 15 e il 20% dell'elettorato, quello che Forza Italia oggi non pare più in grado di fare.

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