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Giuseppe Conte trascinato in tribunale. Fine rovinosa: la voce sulla pazzesca vendetta di Siri

Giulio Bucchi
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Altro che dimissioni. Il sottosegretario Armando Siri si avvia al giorno del suo allontanamento coatto dal governo con intenzioni bellicose. Innanzitutto, presenterà ai magistrati che lo stanno indagando per corruzione una memoria difensiva. Politicamente, poi, si preannuncia un clamoroso braccio di ferro con Giuseppe Conte. Secondo il Messaggero, dando per scontato il voto favorevole del Movimento 5 Stelle al ritiro delle deleghe proposto dal premier e quello contrario dei leghisti in minoranza, Siri da giovedì non sarà più sottosegretario. Leggi anche: "Conte, disastro completo. Dopo Mattarella, anche lui non ha più fiducia nel premier" Ma pare che il leghista "non escluda un ricorso al Tar perché l'atto sarebbe senza motivazione", e a suo favore giocherebbe anche la spaccatura all'interno della maggioranza. A quanto riferisce il quotidiano romano, però, la sfida a Conte non finisce qui: Siri non escluderebbe di querelarlo "per le dichiarazioni rese giovedì scorso (quelle con cui Conte ha motivato la richiesta di ritiro delle deleghe, ndr) che avrebbero dato per scontato una sua azione per la tutela di interessi di parte".

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