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Giancarlo Giorgetti e la manina che vuole affossare la Lega: "Accadono cose strane"

Davide Locano
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Il Carroccio sente puzza di complottone. Giancarlo Giorgetti lo dice tondo tondo: «Quando la Lega va particolarmente bene, quando sale nei consensi e nei sondaggi, arrivano sempre delle cose strane per cui bisogna interrompere quel percorso. Era facilmente intuibile, lo sappiamo perfettamente, perché è sempre avvenuto nella nostra storia». Il sottosegretario alla Presidenza lo dice a Bivisio Masciago, parlando durante un comizio davanti ai militanti lumbard. Il riferimento è all'inchiesta sulle tangenti in Lombardia. Ma anche all' avviso di garanzia ricevuto dal sottosegretario Armando Siri, che ha scatenato la furia del Movimento 5 Stelle e ha costretto il vice di Toninelli alle dimissioni. I grillini hanno subito approfittato delle vicissitudini giudiziarie degli alleati, rispolverando la vecchia anima manettara del MoVimento. E i sondaggi stanno dando loro ragione. Le ultime stime segnalano una crescita del Movimento 5 Stelle e una battuta d' arresto dei leghisti. Tempistica casuale? C'è chi ricorda il rapporto privilegiato dei grillini con alcune procure e ci vede del marcio. Leggi anche: "Dopo Siri tocca a me?": Giorgetti, confidenza esplosiva In ogni caso, il clima di scontro continuo nella maggioranza non fa bene a nessuno. Ieri Giuseppe Conte ha provato a calmare gli animi. Il ministro dell' Interno «è un compagno di viaggio con il quale mi confronto molto serenamente» ma «se, da fuori o all' estero, richiamano di più l' attenzione le dichiarazioni o l' immagine di Salvini, che ha una grande capacità di comunicazione, e si crede che nel governo comandi lui, è una vostra illusione ottica». Il premier affida queste parole al El Pais. La vicenda Siri ha segnato il momento più basso nel rapporto a tre tra il premier, Salvini e Di Maio. Con i leghisti che hanno accusato Conte di aver parteggiato per il M5s («Non è stato arbitro»). Tuttavia, informano fonti governative, nelle ultime ore c' è stato un tentativo di disgelo. Dopo essersi ignorati per giorni, adesso premier e ministro dell' Interno sono tornati a parlarsi. Circostanza confermata da Luigi Di Maio: «Non c' è contrapposizione tra il premier e Salvini, posso testimoniare che ieri (ieri l' altro, ndr) per tutta la giornata ci siamo sentiti io, Conte e il ministro dell' Interno. Il premier era a un vertice europeo e ha colto l' occasione per sensibilizzare i Paesi a prendere una parte dei migranti che arrivavano in Italia». Il ministro dello Sviluppo economico non ha negato una stoccata all' alleato, però: «Ci auguriamo che dopo il caso Siri la Lega non perda la testa. Comprendiamo la loro difficoltà di ritrovarsi, dopo nemmeno 10 mesi di legislatura, un proprio sottosegretario indagato per corruzione in un' inchiesta dove c' è anche la mafia, ma questo non giustifica certi atteggiamenti. Non siamo dei bambini, siamo dei ministri e veniamo pagati per costruire un futuro al Paese, non per lamentarci». Salvini rilancia annunciando un decreto sicurezza bis. Ma i grillini glielo stroncano quasi in tempo reale: «Il sicurezza bis? È il segno della disperazione di Salvini che non ha concluso nulla sui rimpatri e ora si inventa cose perché non sa come giustificare il suo fallimento». Così commentano fonti del Movimento Cinque Stelle secondo quanto riportato dall'Agenzia Italia. di Salvatore Dama

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