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Alessandro Di Battista insulta gli italiani perché parlano dei selfie di Salvini: "Popolo di provinciali"

Davide Locano
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Nel momento in cui Luigi Di Maio e i vertici del M5s attaccano su tutto Matteo Salvini, e non è certo un caso, torna in campo anche Alessandro Di Battista, il pentastellato urlatore professionista, espressione della sinistra del partito. E anche nel mirino di Dibba, ovviamente, ci finisce Salvini. Si parte dallo striscione con cui il ministro è stato contestato a Bergamo, rimosso dai vigili del fuoco: "Mai e poi mai mi sono sognato di non far parlare i contestatori. Persino i terrapiattisti hanno il diritto di parlare. Il cittadino ha il sacrosanto diritto di dire che la Luna è fucsia", ha affermato Dibba nel corso della presentazione di un libro sul franco Cfa. Certo, Salvini sul punto non lo nomina neppure, ma stando alle parole del grillino-urlatore sembra quasi che la responsabilità per tale rimozione sia del vicepremier del Carroccio. Dunque, Di Battista dileggia gli italiani: "Questo Paese - sentenzia - mi sembra un po' provinciale, si parla del selfie di Salvini e non di tematiche geopolitiche, visto che la geopolitica interessa anche le tasche dei cittadini per i prossimi trent'anni". Insomma: italiani provinciali perché parlano dei selfie di Salvini. Infine, il Che Guevara di Roma Nord annuncia che in occasione della chiusura della campagna elettorale M5s per le Europee "sarò in piazza per il Movimento, ma non sul palco perché secondo me ognuno deva fare il proprio ruolo". E ancora: "Se uno è candidato sta sul palco, se uno sta al governo sta sul palco, se uno è un attivista sostenitore - si schermisce l'ex deputato M5s - sta sotto il palco". Ancora per poco, probabilmente. Leggi anche: "Sterzata a sinistra": l'indiscrezione di Bruno Vespa su Di Battista

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