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Dario Franceschini, l'uomo dell'intrigo Pd-M5s: ora si capisce perché Lega e Matteo Salvini...

Davide Locano
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In un governo dove la tensione è alle stelle da mesi, gli echi che arrivano dalla Russia con l'inchiesta di Buzzfeed e il tavolo dei sindacati convocati al Viminale da Matteo Salvini altro non fanno che rendere sempre più irrespirabile il clima. E più a rischio il futuro del governo che ha ormai soltanto quattro giorni per cadere e tornare al voto a settembre; dopo il 20 luglio, la crisi è possibile ma il ritorno alle urna si allontana. E a chi si chiede perché Salvini tentenni nel far capitolare l'esecutivo gialloverde, una risposta arriva dal fatto che il M5s stia dialogando col Pd per una nuova maggioranza che non contempli il voto. Valida ragione per tentennare, insomma. Leggi anche: Salvini si porta Siri al vertice: è caos E sul dialogo Pd-M5s oggi arrivano altri interessanti indizi in un retroscena pubblicato su Il Giornale, dove si parte da una premessa tanto evidente quanto sinistra: in Europa, l'asse tra dem e grillini è già operativo con David Sassoli. Una figura, quest'ultima, vicinissima a Dario Franceschini, non a caso l'esponente del Pd che forse più di tutti "tifa" per un'intesa con Luigi Di Maio e compagni. Si pensi poi al fatto che Sassoli abbia promosso la candidatura a suo vice di un deputato M5s, Massimo Castaldo, con cui ha ottime relazioni diplomatiche. Insomma, il piano-Franceschini non è fantasia, ma pura realtà. Il tutto porterebbe a una riconferma di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, a un Conte-bis. Il tutto con la benedizione di Sergio Mattarella. Una serie di circostanza che spiega le ragioni dei tentennamenti di Salvini e Lega.

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