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Antonio Maria Rinaldi smaschera Ue e von der Leyen: "Salvini trattato da delinquente, pregiudizi sull'Italia"

Davide Locano
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Un primo bilancio sugli esordi all'Europarlamento, Antonio Maria Rinaldi lo traccia in un'intervista a lospecialegiornale.it. Il leghista si sbottona, spiega come vede la situazione per l'Italia, soprattutto alla luce della nomina di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Quando gli fanno notare che qualcuno sostiene che la tedesca possa far rimpiangere Jean-Claude Juncker, risponde: "Non credo sia facile proporre uno peggiore di Juncker. Sicuramente siamo sullo stesso livello. Aspettiamo di dare giudizi quando la nuova Commissione inizierà a lavorare a partire dal primo novembre. Certo, il fatto che la nuova presidente abbia immediatamente messo becco nella situazione italiana a gamba tesa, fa ben capire quale sarà il suo orientamento. Il fatto che prima dell'elezione abbia interloquito con tutti i gruppi parlamentari tranne che con Identità e Democrazia, la dice inoltre lunga sul concetto di democrazia della signora Ursula", risponde senza esitazioni Rinaldi. Leggi anche: "Golpe bianco in Europa", la denuncia di Rinaldi Dunque, al professore viene chiesto se, alla luce delle tensioni sempre crescenti, ritiene possibile che l'unione tra Lega e M5s in Italia possa durare: "Lungi da me alimentare polemiche - premette -. La posizione favorevole dei 5Stelle sul voto alla nuova presidente della Commissione Ue è stato giustificata dal fatto di aver ricevuto dalle ampie rassicurazioni circa la volontà di collaborazione e di un atteggiamento non ostile nei confronti dell'Italia. Non entro nel merito, mi limito soltanto a dire che noi di Identità e Democrazia non avendo avuto la possibilità di un dialogo con la Von der Leyen ci siamo dovuti attenere soltanto alle dichiarazioni fatte pubblicamente in aula. Dichiarazioni che ci hanno trovati assolutamente contrari. Vedremo se ciò che è stato promesso ai 5Stelle nell'ambito dei colloqui bilaterali e che li ha spinti ad accordare fiducia alla neo presidente, sarà rispettato. Ne dubitiamo fortemente, ma aspettiamo prima di giudicare”. Interessante anche quando gli chiedono, semplicemente, come va la nuova esperienza da parlamentare europeo: "Molto peggio di ciò che si possa immaginare", ammette il leghista. E perché? "Nel senso che da dentro ho potuto constatare come esista una forte pregiudiziale nei confronti dell'Italia. Sono molto prevenuti nei nostri confronti. Una cosa vergognosa". Dunque, Rinaldi spiega da cosa deduce l'esistenza di quella che definisce una pregiudiziale: "Basta ascoltare i discorsi in aula. Ci accusano di tutto e di più, di fascismo, di razzismo, di disumanità nei confronti dei migranti perché chiudiamo i porti. Salvini viene descritto sistematicamente come un delinquente. Se qualcuno di noi si permettesse di fare simili affermazioni nei confronti di capi di governo di Stati esteri non oso immaginare cosa potrebbe accadere", conclude.

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