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Sergio Mattarella, il timing della crisi e la strategia: premier esterno, via Salvini dagli Interni

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini ha fretta di arrivare al voto e così spera che la convocazione del premier Giuseppe Conte in aula al Senato (dopo la sfiducia presentata dal Carroccio), avvenga il prima possibile. La data auspicata è quella di martedì 13 agosto, mentre le opposizioni cercano di prendere tempo e propongono lunedì 19 o, addirittura, martedì 20 agosto. Eppure il calendario della crisi potrebbe essere definito direttamente, con una risoluzione a maggioranza, lunedì 12 agosto durante la conferenza dei capigruppo. A decidere i tempi però saranno i due presidenti di Camera (Roberto Fico) e Senato (Maria Elisabetta Casellati). Leggi anche: Matteo Salvini svela il gioco: "Asse Renzi-Di Maio è un pericolo per la democrazia" Con ogni probabilità questo avverrà intorno a Ferragosto, momento in cui la palla passerà nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che potrà così decidere se affidare un mandato al premier attuale per un Conte bis. Oppure se affidare l'incarico a un'altra personalità a capo di un governo - anche senza fiducia, come dimostra la storia - che porti il Paese alle elezioni per la fine di ottobre con un ministro dell'Interno che non sia il leader leghista (a causa della campagna elettorale in corso). Questo, dunque, l'ostacolo per Salvini: con assoluta probabilità sarà costretto a lasciare il ministero dell'Interno. Più difficile, dunque, gestire l'emergenza migratoria e, soprattutto, capitalizzare il consenso della politica dei porti chiusi.  

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