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Roberto Calderoli contro Fico: "Se del taglio ai parlamentari non se ne farà nulla, è tutta colpa sua"

Caterina Spinelli
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Se del taglio dei parlamentari non se farà niente, sarà per colpa del M5s e soprattutto di Roberto Fico, "è lui - secondo il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli - il vero responsabile". "Andiamo con ordine. Martedì alle 18.30 Salvini ha detto che eravamo pronti a votare subito alla Camera la legge sulla riduzione dei parlamentari e andare poi al voto. Come aveva detto Di Maio. Alle 19, la capigruppo della Camera avrebbe potuto calendarizzare questo voto per il 14, il 16 o il 19, prima delle comunicazioni di Conte al Senato il 20". Invece, a mettere i bastoni fra le ruote, ci ha pensato il grillino Fico che ha proposto di calendarizzarla il 22: "Se c'è un responsabile della mancata riduzione dei parlamentari è lui. Questi sono fatti. E mi pare chiaro a questo punto che la riduzione dei parlamentari è una bandierina per il M5s, ora usata per non andare a votare. Al Senato le cose sarebbero andate diversamente". Leggi anche: Lamberto Dini, l'assurda carta segreta della sinistra per fermare Salvini Calderoli poi prosegue: "L'iter della riforma non c'entra con lo scioglimento delle Camere. Ricordo il precedente della "devolution": prevedeva che entrasse subito in vigore la prima parte sull'attribuzione di ulteriori funzioni alle Regioni, poi il Senato federale e infine la riduzione dei parlamentari. È stata approvata nel 2005 e si è votato nell'aprile del 2006, prima del referendum che poi l'ha bocciata". Per il leghista dunque non ci sarebbe "nulla di ostativo al voto nel fatto di applicare una riforma costituzionale successivamente". Nulla tranne la possibilità che il taglio dei parlamentari sia una manovra per non tornare alle urne e dare vita a una spaventosa alleanza Pd-M5s.

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