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Franco Bechis e la mangiatoia giallorossa: "Tavoli? No, il Pd si è già seduto col M5s". I giochi sporchi

Caterina Spinelli
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"Ormai i capi fazione e corrente sentono già l'acquolina in bocca per il ritorno al comando, cosa avverrebbe per l' nnessima volta in questi anni senza passare dalle urne". Franco Bechis non lascia scampo al Pd che sembra aver preso la palla al balzo per tornare a governare senza il consenso degli italiani. "Suda invece ogni camicia possibile il segretario Nicola Zingaretti che in realtà a quella tavola imbandita non vorrebbe proprio sedersi, temendo che i suoi lo adagino su un piatto da portata, pappandoselo in un boccone. Ma il segretario del Pd è circondato da chi per ragioni anche diverse si è già messo al collo il tovagliolo: da Matteo Renzi che spinge per la soluzione che ha sempre osteggiato solo per rompere le scatole al suo segretario, a Dario Franceschini che certo non disdegna l'abito blu da ministro". Leggi anche: Luigi Di Maio, il piano preciso e il regolamento di conti all'interno del M5s "In questa eroica lotta per la propria sopravvivenza, Zingaretti sta cercando con le armi della disperazione di tenersi buono le truppe dei suoi cannibali inven tandosi qualche trucco per prendere tempo e fare saltare i nervi al M5s, in modo che la responsabilità di una eventuale rottura non sia chiaramente sua" spiega la firma del Tempo. Per questo il segretario del Pd avrebbe irritato i pentastellati, non facendo marcia indietro sul nome di Conte premier. "Ma la storiella un po' grottesca ha lasciato a tutti l'impressione che il muro eretto dal Pd ufficiale su Conte sia pronto a sbriciolarsi". Soprattutto se sono in parecchi a volere la poltrona. 

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