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Vaticano, da Papa Francesco in giù tutti per Giuseppe Conte: "La linea del Piave"

Davide Locano
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Chi c'è alle spalle di Giuseppe Conte? Chi spinge il premier? A spiegare la rete di relazioni del presidente del Consiglio ci prova sul Corriere della Sera Francesco Verderami, che dà conto di come anche Silvio Berlusconi sia stato in parte conquistato dal presunto avvocato del popolo. Questo perché nel corso di un recente colloquio, Conte lo ha interrotto affermando: "Presidente Berlusconi, non c'è bisogno che le mi ricordi quanto ha fatto. Le sue imprese sono scritte nei libri di storia". Parole che, ovviamente, hanno conquistato il Cavaliere. Leggi anche: Papa Francesco, imbarazzo in Vaticano: riabilitato il prete comunista Ma come già letto da più parti, Giuseppe Conte gode di alta considerazione in Vaticano, dove secondo Verderami viene percepito come "un argine al sovranismo di crocifissi esposti e rosari baciati". Ovvero un argine contro quel Matteo Salvini con cui il premier stava al governo solo fino a poche settimane fa. Dunque un aneddoto, che risale ai giorni convulsi della crisi di governo, in cui monsiglior Paglia, rivolgendosi al diccì Gianfranco Rotondi, avrebbe affermato addirittura che "Conte è la linea del Piave e il suo governo deve nascere". Dunque avrebbe aggiunto che almeno su questo punto, al di là del Tevere e dunque da Papa Francesco in giù, c'è "unità di vedute". Insomma, un'ennesima conferma circa il fatto che premier Conte, soprattutto nella sua versione bis, goda di ampio credito in Vaticano, che fino a prova contraria sarebbe uno stato straniero. Anche Luigi Bisignani, tempo fa e dalle colonne de Il Tempo, spiegò come proprio l'appoggio della Santa Sede, in ottica anti-Savlini, fu decisivo per convincere il Pd a "digerire" il bis di Conte a Palazzo Chigi. Insomma, dietro al premier si delinea in modo sempre più netto la manina del Vaticano.

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