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Immigrazione, Luciana Lamorgese soddisfatta per il vertice a Malta: ma l'Italia rischia grosso

Davide Locano
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Il bidone sull'immigrazione è subito servito. Si parla di un documento comune firmato da quattro ministri dell'Interno che l'8 ottobre sarà sottoposto all'intera Unione Europea. La notizia filtra poco dopo le parole di Giuseppe Conte, il quale nella gestione dei flussi migratori ha assicurato che l'Italia "non vuole arrivare di un millimetro". Peccato che, come accennato, l'Italia incassi subito un sonoro schiaffone. Il tutto al mini-vertice che si è tenuto a La Valletta, capitale di Malta, a cui hanno preso parte il paese ospitante, Italia, Germania e Francia. I quattro paesi hanno bocciato la proposta di instaurare una rotazione dei porti automatica per evitare che ad accogliere siano soltanto Italia e Malta. Infatti il meccanismo sarà soltanto su base volontaria. Leggi anche: Lamorgese-Conte, il piano per compiacere il Pd Passa invece la redistribuzione "su base obbligatoria", punto sul quale avevano già aperto Angela Merkel ed Emmanuel Macron nelle scorse settimane, assicurando di farsi carico del 25% ciascuno dei migranti soccorsi nel Mediterraneo. Resta infine da sciogliere il nodo dei migranti economici, quelli che si spostano pur non avendo diritto all'asilo. L'Italia vorrebbe che anche questa tipologia di migranti rientrasse nelle quote da ridistribuire, cosa che oggi non accade, ma è quasi utopico ipotizzare che gli altri stati accettino tale soluzione. Eppure il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, presente al vertice a Malta, si dice soddisfatta: "Siamo partiti con il piede giusto". E ancora, ha parlato di "progetto ambizioso" e di ricollocazione "in tempi molto rapidi. Da oggi l'Italia non è più sola", ha concluso. Parole, soltanto parole.

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