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Matteo Renzi e Giuseppe Conte, lo scambio tra Iva e servizi segreti: trattativa al governo

Caterina Spinelli
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Matteo Renzi fa un passo indietro. L'ex premier rivede la sua posizione nei confronti del governo giallo-rosso e, soprattutto, sulla questione tasse. Il leader di Italia Viva sarebbe infatti disposto a mettere sul tavolo una maggiore flessibilità sulla riduzione del cuneo fiscale, che aveva giudicato troppo esigua (e ora diventa "tema di cui si può discutere", così come si può ridiscutere "la rimodulazione dell'Iva"). Un dietrofront - spiega Il Giornale in un retroscena - non gratuito però, dato che Renzi punta alle deleghe. In particolare quella ancora vacante del presidente per la gestione dei servizi di intelligence (Copasir). Leggi anche: Monti contro Conte: "Servizi segreti? Deve chiarire alcune cose" Il Pd ha designato come nuovo membro Enrico Borghi, non certo un uomo di Nicola Zingaretti, anzi: un lottiano di provenienza Margherita. Ma ad ambire a tale guida c'è anche la Lega. E così Renzi, che non molla l'osso, chiede a Giuseppe Conte di cedere la delega a un'Autorità delegata (un sottosegretario o un ministro) come suggerito dalla legge di riforma del 2007. Una richiesta giunta dopo gli incontri tra i vertici politici americani e i capi degli 007 italiani che stanno mettendo in subbuglio il mondo politico, e non solo quello nazionale. Incontri che, soprattutto, stanno mettendo a repentaglio la figura del premier.

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