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Manovra, accordo nel governo su pos ed evasori in carcere: pace tra Di Maio e Conte?

Davide Locano
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Un vertice di maggioranza tesissimo, a Palazzo Chigi. Vertice che ha fatto slittare di oltre due ore il Consiglio dei Ministri previsto per la serata di lunedì 21 ottobre. All'ordine del giorno la manovra, così come è all'ordine del giorno lo scontro sempre più palese tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, ovviamente presenti all'incontro. Al tavolo anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, e i capi delegazione delle forza politiche di governo. Per i 5 Stelle da Conte e Gualtieri sono andati, oltre allo stesso Di Maio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il viceministro all'Economia Laura Castelli e il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. Leggi anche: Manovra, sospetto M5s su Conte: "Perché è così nervoso" E mentre il vertice era ancora in corso, è trapelata l'indiscrezione relativa al fatto che è stato trovato un accordo sui Pos, nel dettaglio sulla necessità di abbassare le commissioni bancarie prima di introdurre l'obbligo per i commercianti di dotarsene: questo uno dei punti più contestati dai grillini. E ancora, il governo delle manette avrebbe trovato la quadra pure sull'inasprimento delle pene per il carcere ai grandi evasori fiscali. Nonostante queste voci, dall'entourage del premier e sempre a vertice in corso, veniva spiegato che si potrà parlare di intesa solo una volta terminato il vertice di maggioranza, dopo il quale vi sarà una serie di incontri bilaterali con le singole forze e Gualtieri. Restano ancora infatti molti nodi da sciogliere, a partire da Quota 100, finita nel mirino dei renziani, che ne chiedono l'abolizione. E ancora, grosse frizioni sull'abbassamento del tetto per il contante: contrario sempre Renzi e i grillini.

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