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Ex Ilva, scontro tra Boccia e Patuanelli: tutti contro tutti sulla pelle dei tarantini

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Sul caso Ilva il governo non ha una linea unitaria, né una strategia di ampio respiro; anzi: ognuno dice la sua, rischiando di contraddire l'alleato. È ciò che è successo tra Francesco Boccia (Pd) e il titolare del Mise, Stefano Patuanelli. Oggetto di contraddizione è l'arcinoto scudo penale. Boccia, ministro degli affari regionali, ha fatto sapere che lo scudo si farà ed "è gia sul tavolo"; mentre Patuanelli ne ha escluso una reintroduzione immediata: "Se servirà, si farà in seguito". Alla luce di queste dichiarazioni, di quale credibilità può godere questo governo tra gli investitori stranieri? Leggi anche: Ilva, Barbagallo (Uil): "Una causa legale contro Arcelor Mittal mi preoccupa per i posti di lavoro" Nel frattempo il premier, Giuseppe Conte, si sta muovendo dietro le quinte. Da un lato ha annunciato la battaglia giudiziaria contro ArcelorMittal, dall'altro è alla ricerca di nuovi partner potenzialmente interessati a rilevare gli stabilimenti (si parla dei colossi cinesi dell'acciaio). Tale approccio ha spiazzato gli alleati del Pd, i quali si aspettavano un decreto emergenziale, che prevedesse una cassa integrazione per i lavoratori in esubero, uno scontro sul canone d'affitto degli stabilimenti o un ingresso dello Stato tramite Cassa depositi e prestiti. Uno fa e l'altro disfa: se il governo non appiana le divergenze di vedute al suo interno, come potrà salvare l'Ilva?

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