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Giorgia Meloni: "La manovra è una dichiarazione di guerra contro chi lavora"

Cristina Agostini
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Giorgia Meloni attacca la manovra del governo giallorosso. Senza usare mezzi termini la leader di Fratelli d'Italia dice letteralmente che si tratta di una "dichiarazione di guerra contro chi produce e lavora, non c'è niente che riguarda la crescita, la creazione di posti di lavoro". Per questo la Meloni ha presentato al Senato gli "oltre 500 emendamenti" del suo partito alla legge di bilancio 2020. "L'Italia nel 2020 - sottolinea - crescerà dello 0,4 per cento, mentre il governo parla di 0,6 per cento, saremo ancora una volta gli ultimi in Europa". E ancora: "È una manovra della sinistra che crea deficit, mette nuove tasse e non ci sono investimenti", ricordando che "16,3 miliardi verranno spesi in deficit". Leggi anche: "Salvare le banche? Sì, quelle tedesche e francesi". Salvini smaschera l'euro-truffa Mes La presidente di Fdi chiede poi di "abolire il reddito di cittadinanza, ogni giorno abbiamo notizie di mafiosi, ladri ed ex brigatisti che prendono il reddito". E aggiunge: "Noi chiediamo che gli extracomunitari che aprono imprese in Italia versino e una cauzione da 30 mila euro. Solo a Prato abbiamo una evasione fiscale da un miliardo, poi vi chiedete perché i commercianti italiani chiudono".  Poi la bordata finale: "Le tasse aumenteranno di 6 miliardi per il 2020, di 11 l'anno successivo, la plastic tax è Iva nascosta, perché aumenterà il costo del prodotto. Si fa cassa", conclude, "facendo finta di fare cose utili".

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