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Mes, Giulio Tremonti: "Dopo il mio Fondo, una catena di errori e orrori. A Luigi Di Maio non rispondo nemmeno"

Cristina Agostini
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Giulio Tremonti, ospite a L'aria che tira, su La7, entra nel dibattito sul Mes e rivela un retroscena: "L'idea del Fondo europeo la presentai io in Europa il 29 settembre 2008, lettera del governo italiano alla presidenza di turno francese. L'idea della crisi come rottura di sistema era assente nei trattati, come cambio di paradigma, erano scritti in una logica positiva e progressiva". Continua l'ex ministro dell'Economia: "Quando arriva la crisi è ovvio che serve uno strumento. La discussione fu lunga, una notte il notaio incorporò il Fondo europeo come uno strumento privatistico. L'idea era quella di un fondo che serve per emettere eurobond che servono contro la speculazione e per lanciare gli investimenti". Poi però, avverte il professore, "arriva la crisi della Grecia, hanno fatto la Troika, ora gli autori si sono pentiti e hanno detto che hanno fatto male alla Grecia e all'Europa. Poi hanno fatto il salvataggio della Spagna, che non doveva essere salvata, poi hanno inventato il bail-in e mentre alle banche italiane hanno fatto un paiolo così i derivati in Germania si ignorano". Insomma, sottolinea Tremonti, "una catena di errori e di orrori".  Leggi anche: "La crisi del M5s è irreversibile. E ho un sospetto su Di Maio". La piddina è certa: sarà crisi di governo E a Luigi Di Maio che ha puntato il dito contro lui - "la prima negoziazione sul Mes parte con il governo Berlusconi. Noi stiamo affrontando il Mes" - Tremonti non le manda a dire: "Francamente non scendo a dibattiti di questo tipo con Di Maio. Il Fondo come era stato designato era per fare gli eurobond non per gli errori fatti successivamente". 

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