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Filippo Nogarin, ex sindaco di Livorno M5s: "Di Maio vendicativo, sono ridotto sul lastrico. Non ho lavoro"

Caterina Spinelli
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"Sono povero e devo affrontare il dileggio". Quello di oggi è un Filippo Nogarin diverso rispetto a come siamo stati abituati a vederlo. Sembrano infatti lontani i tempi in cui l'ex sindaco di Livorno veniva venerato dal suo Movimento 5 Stelle. Venerazione che durò fino al 10 settembre 2017 quando l'alluvione della città costò la vita a otto persone e l'imputazione per concorso in omicidio colposo a Nogarin. "Mi hanno appiccicato sulla spalla la lettera scarlatta - racconta al Fatto -. Cerco un lavoro, sono un ingegnere che ha chiuso il suo studio per fare politica. Mia moglie si è licenziata quando fui eletto sindaco, perché tre bambine in casa dovevano essere accudite". Nogarin si appella ai Cinque Stelle, perché "desidero impegnarmi, ma loro mi evitano, evidentemente non sono una buona compagnia". Leggi anche: Filippo Nogarin collaboratore del ministro grillino: "40mila euro non bastano". Ora chiede la super-poltrona Solo uno tra i grillini sembra non perdere un po' di magnanimità: "Devo ringraziare Federico D'Incà, il ministro per i Rapporti col Parlamento, che mi ha chiesto di collaborare con lui. Ma sono 40 mila euro lordi all'anno. Tolga le spese di soggiorno a Roma, i trasporti, mi restano mille euro netti al mese sul quale conta la mia famiglia e anche la banca. Perché ho le rate del mutuo di casa da saldare". Insomma il pentastellato non riesce ad arrivare a fine mese. Una situazione che sembra però non far breccia nel cuore del capo politico: "Di Maio è vendicativo" e allora cosa ci si può aspettare. 

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