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Sardine, la lettera di Santori a Conte su Repubblica: "Sud, sicurezza e dignità", gli dettano l'agenda

Giulio Bucchi
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Rompono il silenzio, le sardine. E lo fanno con una lettera-appello pubblicata da Repubblica (e chi se no?) e indirizzata al premier Giuseppe Conte. Chiedendo di essere ascoltati, Mattia Santori e i suoi compagni anti-Salvini (che dopo le vittoriose elezioni regionali in Emilia Romagna hanno promesso di stare in silenzio fino al "congresso" a Scampia) dettano di fatto l'agenda al governo.   Leggi anche: Il vero nemico de M5s sono le sardine. Come possono rubare voti ai grillini  L'esordio ha sfumature comiche: le 6000sardine non si definiscono "un partito", ma "quell'abbraccio che per troppo tempo è mancato tra noi italiani". Basterebbe questo, a un premier, per cestinare la lettera ma probabilmente Conte non lo farà. Santori  Co. assicurano, non si sa a quale titolo, di non volere presentare "conti da saldare" ma sperano di trovare con il presidente del Consiglio "i fili giusti, per tessere percorsi e provare a sciogliere nodi". Tra i nodi di "una matassa da sbrogliare che possa diventare una rete di salvataggio" il Sud "luogo maltrattato in cui tante giovani menti crescono, si formano, ma poi vanno via". Ed ancora la sicurezza di "un lavoro e sul lavoro, di assistenza sanitaria, di accesso ad un'istruzione di qualità". Tra i punti programmatici figura anche "la dignità, arteria vitale che collega la libertà al rispetto delle regole, la vita reale a quella virtuale".

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