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Grillo fa il capo popoloal corteo di GenovaStoppato dai dimostranti"Vai dietro prima donna"

Dopo le batoste elettorali in Trentino e Basilicata, l'ex comico riprova a cavalcare la piazza nella sua città furiosa col sindaco Doria. Respinto con perdite

Roberto Procaccini
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"Mettiti in coda al corteo, non in testa". Dopo i risultati poco lusinghieri del M5s alle regionali in Trentino e Basilicata, Beppe Grillo deve aver pensato che la migliore occasione per uscire fuori dall'angolo mediatico-elettorale era mettere il cappello sulle proteste che infiammano la natia Genova. Ma agli scioperanti, cui pure la presenza dell'ex comico regala visibilità nazionale, storcono il naso: "Ok, ma non fare la prima donna".   Sono con i lavoratori dell'AMT di Genova. Contro le privatizzazioni: http://t.co/p0UEvAf6oX pic.twitter.com/dX3HuLModC— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 22 Novembre 2013 Nel capoluogo ligure, guidato dal vendoliano Marco Doria, il consiglio comunale sta valutando, per riportare i conti in ordine, l'apertura a soci privati di alcune aziende municipalizzate. I dipendenti dell'Amt, la società di trasporti pubblici, hanno portato in strada la loro contrarietà al progetto, con 4 giorni di scioperi e manifestazioni. Ed ecco allora l'ex comico calare il proprio cappello sull'onda di malcontento con un accorato post sul proprio blog ("La rabbia di Genova") e facendo girare urbi et orbi la propria foto al corteo genovese su Twitter ("Dalla parte dei lavoratori contro le privatizzazioni", si dice Grillo). Peccato che i diretti interessati, i tramvieri e gli autisti di Genova, sono contenti fino a un certo punto dell'ingombrante presenza del comico concittadino: "Ci fa piacere che sei qui - dice a Grillo un manifestante in un video pubblicato dal Secolo XIX -, ma mettiti in coda al corteo, non in testa".  Dalle piazze ai palazzi - Al nervosismo del padre fondatore del Movimento 5 stelle fa degna eco la sua rappresentanza parlamentare. Sono giorni che deputati e senatori grillini sono più impegnati a litigare coi colleghi che a fare altro. Oggi in Senato i pentastellati sono protagonisti di uno scambio a fuoco (solo verbale), prima con Mario Ferrara (capogruppo Gal) e poi di un duello con l'azzurro Lucio Malan. "Ti rompo il culo": guarda lo scambio di offese dei grillini con Ferrara su Liberotv Dello scontro col primo i cinquestelle documentano solo il finale, quando l'esponente del gruppo per l'Autonomia rivolge un perentorio "Ti faccio un culo così" al grillino Vincenzo Santangelo. Vedendo poi, l'autonomista,  il propio impropero accolto dalle risate e dagli sfottò del gruppo pentastellato. Lo scontro si fa poi personale quando all'attenzione dell'aula viene portato lo scambio privato la Paola Taverna e Malan. E pensare che il senatore azzurro intendeva pure scusarsi e abbassare i toni. La romanaccia a 5 stelle preferisce invece lo scontro e insiste sulla definizione di "nazista" e la distinzione tra offesa personale e descrizione politica nel definire un avversario "totalitario". Gente di principio, i grillini, e con i nervi a fior di pelle. Basti dire che solo ieri Marina Sereni (deputato Pd) si è vista affronatata da 30 di loro perché rea di non aver chiuso il dibattito alla Camera senza aver dato la parola a uno di loro. 

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