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Gioco d'azzardo, lo Stato taglia i trasferimenti alle Regioni che limitano slot e videopoker

Enrico Letta e Matteo Renzi

Il Pd vota un emendamento con Nuovo centrodestra e Scelta civica. Renzi: "Una porcata, cambiamolo". Maroni: "Vergogna, vincono le lobby!"

Giulio Bucchi
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Il governo Letta gioca d'azzardo. Al Senato il Pd e Scelta civica votano l'emendamento proposto dal Nuovo centrodestra al decreto per fronteggiare il buco nelle casse del Comune di Roma che permetterà allo Stato di tagliare i trasferimenti alle Regioni e agli enti locali che vogliono "bloccare" videopoker e slot machines sul proprio territorio. Per qualcuno è un pasticcio, brutto, per evitare che in seguito al "no" degli enti locali lo Stato stesso sia obbligato a pagare penali milionarie ai gestori di gioco d'azzardo. Per altri è una mossa sporca, frutto delle pressioni delle lobby. In ogni caso, una pessima figura e una granata sotto le poltrone del governo Letta. Renzi: "Una porcata, rimedieremo" - Il neosegretario del Pd Matteo Renzi ha definito senza mezzi termini l'emendamento "una porcata", in ideale unità d'intenti con chi ha votato contro: Forza Italia, Sel, Movimento 5 Stelle e Lega Nord. L'imbarazzo, tra i democratici, è evidente. E Renzi ha già detto che quanto accaduto "è inspiegabile. Ho chiesto al Pd di rimediare. Quell'emendamento è pazzesco, allucinante. Ho chiamato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria del partito e si sta cercando una soluzione tecnica, un ordine del giorno o altro, perché è stata una cosa allucinante". Il governatore della Lombardia, il leghista Roberto Maroni, ha tuonato: "Che vergogna! La potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d'azzardo ha colpito ancora. Ostacoli le slot machines nel tuo territorio? Lo Stato ti taglia i trasferimenti". E il quotidiano leghista La Padania dedica la prima pagina sarcastica a Renzi, dal titolo Il bischero, sostenendo che il segretario ha già perso il controllo del partito. Sicuri però che l'azzardo questa volta non sia per Letta?

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