
Letta, auguri a se stessoe maledice Berlusconi:"Colpa sua se ho fatto poco"

Il premier sviolina come al solito Napolitano: "E' lui che ha salvato l'Italia". E stigmatizza le turbolenze legate alle sentenze sul Cavaliere
Alla "luce in fondo al tunnel" e alle "palle d'acciaio", in occasione della conferenza stampa pre-natalizia il presidente del Consiglio Enrico Letta ha voluto consegnare agli italiani un'altra immagine partorita dalla sua fertile mente (o di chi gli scrive i discorsi): "L'Italia, che era finita al pronto soccorso e poi messa sotto i ferri, è ora uscita dalla sala operatoria e sta facendo fisioterapia". La metafora in stile "ER", nella quale il sangue inevitabilmente versato in sala operatoria è quello dei poveri italiani, prosegue nella traccia che venne inaugurata dal predecessore Mario Monti. E sulla strada di Monti vanno anche le mirabolanti promesse, in primis quelle sulle tasse: "Quelle sulla casa, nel 2014, saranno inferiori a quelle del 2012" ha detto Letta. Cioè: saranno più alte di quelle del 2013? Non è dato saperlo. In ogni caso, Letta non ha mancato di omaggiare il capo dello Stato Giorgio Napolitano ("E' lui che ha salvato l'Italia") e si è dato almeno un altro anno di permanenza a Palazzo Chigi, dicendo che entro fine 2014 saranno fatte le riforme, i tagli, la nuova legge elettorale. Con buona pace delle ambizioni di voto di Renzi (malcelate) e di Berlusconi (urlate ai quattro venti). Il premier ha preferito non approfondire l'aspetto dei risultati ottenuti dal suo esecutivo in questi primi dieci mesi di lavoro ("ci sono cose che avrei potuto fare meglio, ma le tengo dentro" ha detto soltanto), sottolineando però come quest'anno ci siano state "turbolenze in parte dovute all'intreccio tra fattori esterni e politica", in particolare in relazione alla "sentenza che ha riguardato uno dei tre leader che hanno fatto nascere questo governo". Un chiaro riferimento alla sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi, per la serie "è colpa di Berlusconi se ho fatto poco fin qui".
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