Marco Minniti, cybersicurezza: "Una rete per proteggere le prossime elezioni politiche"

di Andrea Tempestinidomenica 22 ottobre 2017
Marco Minniti, cybersicurezza: "Una rete per proteggere le prossime elezioni politiche"
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"Dopo la direttiva Monti del 2013, adesso abbiamo la direttiva Gentiloni sulla cyberdefense", spiega Marco Minniti in un'intervista a La Stampa. Il punto è che ricordano al ministro che, ora, una minaccia alla democrazia è quella degli attacchi hacker che colpiscono aziende e processi elettorali. Il pensiero corre agli Stati Uniti, dove sull'elezione di Donald Trump continuano ad aleggiare sospetti d'ingerenza straniera, la "manina russa". E poiché in Italia si tornerà a votare tra pochi mesi, si chiede a Minniti se il Paese è pronto a difendersi. Lui, parlando della direttiva Gentiloni, spiega che si tratta di "uno scudo basato su tre pilastri che compongono la risposta unitaria del sistema paese. Il più importante ovviamente è la prima linea costituita dall'intelligence, dalle Forze armate, dalla Polizia postale e dal Dis, che coordina il tutto". Dunque, la rivelazione: "Pochi lo sanno ma abbiamo messo in piedi un'alleanza con il mondo dell'accademia, abbiamo costruito un rapporto con 500 docenti italiani e un elevato numero di facoltà che ci tengono aggiornati". Cinquecento sentinelle, gli chiedono? "Sentinelle no, ma ci aiutano con la loro elaborazione teorica". E poi? "Stiamo puntando su giovanissimi cervelli. Selezioniamo un'avanguardia digitale anche prima dell'ingresso all'università perché il rapporto con il qeb, come è noto, è inversamente proporzionale all'età". E tutto ciò può bastare per garantire la tenuta democratica? "Non siamo al momento a conoscenza di elementi di minaccia - spiega Minniti -, non c'è nulla che ci faccia pensare che le elezioni politiche possano essere condizionate. Ma la nostra, come dicevo, non è una tranquillità statica, abbiamo un'infrastruttura protettiva", conclude suscitando un pizzico di preoccupazioni.