Questione di panza. Anche Grillo mangia e lo fa con i soldi pubblici. E' servito un piccolo trucco lessicale, per rendere più digeribile ad elettori e attivisti una esborso di soldi del gruppo per comprare prosecco, focaccine e pizzette da offrire al grande leader Beppe. Il caso lo ha raccontato Repubblica. La "panza" di Grillo - Secondo il quotidiano di Ezio Mauro, l'11 luglio 2013 il leader M5s tenne una conferenza stampa a Palazzo Madama riferendo del suo incontro con Giorgio Napolitano. Allora Grillo disse che i suoi senatori 'rendicontavano tutte le spese' finanziate con i soldi dei gruppi. Spese destinate dal regolamento del Senato "alle attività di studio, alla comunicazione istituzionale e politica, alle spese di segreteria e per pagare il personale assunto delegato a queste mansioni". Le spese - E tra quelle spese non dovevano di certo figurare panini, pizzette e focaccine. Ma, mentre nel documento pubblico diffuso sul web si legge nella casella dell'11 luglio di 114 euro spese per "spese di rappresentanza", nel libro mastro ad uso interno del gruppo la voce, come racconta Repubblica, risulta registrata così: "Acquisto panini e bibite per accoglienza Beppe Grillo per la conferenza stampa del 10 e 11 luglio 2013 presso il posto di ristoro dei dipendenti del Senato". A volte la "trasparenza" ha le sue ombre difficili da "digerire"...