Premier contestato al comizio capitolino. Quaranta persone sono state fermate dopo i tafferugli di ieri, giovedì 22 maggio, prima e durante il comizio di Matteo Renzi, in piazza del Popolo a Roma. Al bilancio delle contestazioni, iniziate ancor prima che il presidente del Consiglio prendesse la parola dal palco, va aggiunto anche un coltello recuperato dalla Digos subito dopo gli scontri. La tensione in piazza era altissima: spintoni, pugni e urla tra militanti del Pd e un gruppo di manifestanti dei movimenti per la casa e No-Tav, mentre l'uomo da Pontassieve invitava tutti alla calma e a non rispondere alle provocazioni. I nervi dei democratici sono però saltati quando gli attivisti hanno iniziato a fischiare e fare volantinaggio. Ed ecco anche delle immagini che stonano, e non poco, con la parola "democratico" che dà nome al partito di Renzi: un militante, all'apparenza una persona distinta (un signore di mezza età in giacca e cravatta) reagisce con feroce violenza contro uno dei manifestanti. "Fuori, siete dei fascisti!". Poi l'uomo viene circondato, e il distinto signore lo caccia fuori dalla piazza riempiendolo di calci nel sedere, pugni e insulti. A pochi metri dalla zuffa, come si vede dal video di Repubblica.it, c'erano i deputati Paolo Gentiloni e il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti. Quest'ultimo ha anche scritto su Twitter del ritrovamento di un coltello: "E non era un giocattolo". Ma nessuno ha scritto dei calci, dei pugni e degli insulti del distinto (e "democratico") signore...