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Coronavirus, Attilio Fontana a Giuseppe Conte: "Voglio regole precise, che valgano per tutti"

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Non accenna a placarsi lo scontro tra governo e regioni per la gestione dell'emergenza coronavirus. Non solo le regioni del Nord, ora anche dal Sud si levano feroci critiche contro Giuseppe Conte (si pensi alla Calabria che si muove in autonomia, riaprendo bar e ristoranti). Ma in questo caso, chi torna all'attacco è Attilio Fontana, governatore di quella Lombardia protagonista delle frizioni più aspre con Roma. Il governatore leghista si concede in un'intervista a La Stampa, dove quando gli chiedono cosa non vada nelle riaperture volute da Conte, risponde: "Sia chiaro, noi cercheremo di dare a tutti la possibilità di riaprire nel rispetto delle regole. Anche se come governatori di centrodestra abbiamo scritto a Sergio Mattarella e proposto di invertire il parametro fin qui seguito da Roma: non fare più riferimento ai codici Ateco che fanno differenza tra le diverse categorie merceologiche ma investire sulla responsabilità dei singoli". Insomma, "Vogliamo regole precise e sicure che valgano per tutti. Dopodiché apre chi è in grado di garantire queste regole. E rimane chiuso chi ancora non è in grado di adeguarsi. In questo modo saremo più simili a Germania o Svizzera", rimarca Fontana.

 

Il governatore sottolinea che nella lettera spedita al Quirinale ci sono riferimenti alla costituzione "perché sono state tolte alle Regioni molte prerogative decisionali. Le abbiamo accettate per senso di responsabilità ma ora che non siamo più nell'emergenza bisogna tornare al riparto delle competenze stato e regioni". Dunque, Fontana parla i quanto proposto da Matteo Salvini, ovvero avanzare una richiesta di risarcimento danni alla Cina: "La Lombardia prima deve risolvere i problemi di carattere sanitario. Ma è giusto che il consiglio regionale si esprima sulle responsabilità di ciò che è accaduto. È un' iniziativa consiliare che andrà in aula settimana prossima, non della Giunta". Insomma, il governatore apre alla possibilità. Infine, un attacco ai magistrati: le inchieste dei pm vi stanno condizionando? "Un po' sì, purtroppo. È chiaro che se uno deve rispondere ai pm non si può concentrare tanto sul proprio lavoro", conclude Attilio Fontana.

 

 

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