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Fase 2, Giorgia Meloni e la "discrezionalità" di Giuseppe Conte: "Italiani chiusi in casa e mafiosi fuori di galera"

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“Non accetto l’accusa di essere irresponsabile perché ora chiediamo la riapertura”. Così Giorgia Meloni interviene in Aula sul lockdown e sulla fase 2 che si aprirà dal 4 maggio, anche se in maniera molto contenuta, quasi impercettibile in certi settori. “È assolutamente sbagliato riaprire per settori, io penso che un parrucchiere possa essere più sicuro di un minimarket, dipende dalle prescrizioni”. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, quello che sta accadendo è un “pericoloso precedente nel nostro paese, se non ci diamo delle regole. Si è molto ironizzato sul termine congiunti, ma io penso che ci sia poco da ridere. Conte sa meglio di me che utilizzare termini che non hanno una certezza giuridica comporta discrezionalità sui diritti dei cittadini”. Ed è proprio questa discrezionalità che ha consentito di “impedire alle persone di celebrare i funerali - sottolinea la Meloni - ma allo stesso tempo di permettere le manifestazioni del 25 aprile, di impedire agli italiani di uscire di casa ma di permettere ai mafiosi di uscire di galera. La stessa discrezionalità che ha permesso di impedire alle madri di portare i figli al parco, ma ha consentito di mantenere in quei parchi gli spacciatori nigeriani che vivacchiavano”. 

 

 

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