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Giuseppe Conte, sorpreso e all'oscuro per lettera di Nicola Zingaretti sul Mes al Corriere della Sera

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Palazzo Chigi non sapeva nulla dei dieci punti sul Mes di Nicola Zingaretti, scritti in una lettera al Corriere della Sera. La maggioranza quindi è sul fondo salva-Stati è ancora spaccata e il fossato tra Pd e M5S continua ad allargarsi. Così la linea del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è sempre più quella di evitare una votazione in aula sul Mes da qui a metà mese, per arrivare almeno fino a settembre, Perché il premier nutriva e nutre molti dubbi sullo strumento, certo. Ma soprattutto per un dato di cui a palazzo Chigi sono perfettamente consapevoli: in Parlamento non ci sono i numeri per approvare il fondo salva-Stati.

Delusione anche per il comportamento di Zingaretti, scrive Marco Travaglio sul Fatto quotidiano, sulla lettera al Corriere, "Pare che non si sia neppure premurato di avvertire il premier, che aveva appena ribadito le perplessità non tanto sullo strumento in sé, quanto sulla convenienza di chiederlo noi soli. E aveva spiegato che è meglio attendere le mosse degli altri partner Ue, per non restare isolati a tendere il cappello come accattoni alla fame. Già, perché il Mes è fatto apposta per Paesi in stato prefallimentare: chi lo chiede ammette di non farcela da solo e dà un pessimo segnale ai famosi "mercati". 

 

 

L'intenzione di Palazzo Chigi è quello di far votare al Parlamento un documento incentrato sul Recovery Fund in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 luglio, dove il fondo salva stati non dovrà essere menzionato. Ma chissà se i dem accetteranno il compromesso. Mentre è scontato che le opposizioni presenteranno mozioni di disturbo sul Mes, per provocare falle nella maggioranza. Nell'attesa oggi è previsto l'ennesimo vertice dei giallorosso, incentrato sul dl semplificazioni. 

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