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Giuseppe Conte "frignone" a telefono: "Che succede?", il retroscena sulle chiamate con i vertici Pd e M5s

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Giuseppe Conte è stanco di sentirsi in discussione e ha deciso di confrontarsi direttamente con i leader dei partiti che sorreggono il raffazzonato governo giallorosso. Il premier li ha contatti uno ad uno per chiedere se c’è ancora fiducia reciproca e voglia di andare avanti: una mossa per capire se tutti i malumori nei suoi confronti rappresentano realmente un pericolo per la sua posizione a Palazzo Chigi. Secondo il retroscena de La Stampa, Conte avrebbe innanzitutto parlato con Matteo Renzi, e questa di per sé è già una notizia: “Sta succedendo qualcosa? Ci sono piani per sostituirmi?”, sarebbero state le domande del premier. E il fondatore di Italia Viva gli avrebbe risposto con la verità nuda e cruda: nessuno intende davvero farlo cadere, ma soltanto perché Sergio Mattarella ha fatto capire chiaramente che scioglierebbe le Camere. L’ultima cosa che vuole Renzi è tornare a votare.

 

 

Sempre secondo La Stampa, rassicurazioni sarebbero arrivate da Nicola Zingaretti, che gli ha anche assicurato che i malumori di Dario Franceschini rientreranno ma ad una condizione: che il governo tracci una linea condivisa sulle scelte economiche. Infine Conte ha sentito Vito Crimi che, per quello che vale davvero all’interno del M5s, ha potuto offrire una garanzia al premier: risponde al nome di Beppe Grillo, che è un muro invalicabile per Luigi Di Maio, che pure trama contro Conte per raggiungere l’obiettivo di Palazzo Chigi. “Il confronto con i leader - scrive La Stampa - è servito a mettere un punto. Se la tensione tornerà a salire è anche intenzionato a rimettere formalmente in discussione il proprio incarico”. 

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